‘All’intersezione delle sei discipline che la costituiscono, “Le Muse Inquiete”, un’esposizione realizzata dall’Archivio Storico della Biennale di Venezia, si presenta come un’esplorazione della storia attraverso un’ampia documentazione proveniente dall’archivio stesso della biennale e da altri archivi come quelli dell’Istituto Luce-Cinecittà, della collezione Peggy Guggenheim, e della Tate Modern di Londra. Il ventennio fascista, la Guerra Fredda, il ‘68, gli anni Settanta, il postmoderno e la nuova presenza dell’architettura in biennale, gli anni ‘90 e la globalizzazione, costituiscono i grandi capitoli della mostra. In mostra, ambizioni nazionali, pretese personali, movimenti sociali, interessi privati si esprimono attraverso la storia ufficiale e nel retroscena. […]’ – Théo-Mario Coppola
The review is available in Italian language in its full version here